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​PATTY PRAVO – BIOGRAFIA – Non Official 

​PATTY PRAVO


BIOGRAFIA – Non Official 

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Patty Pravo, nome d’arte di Nicoletta Strambelli, è una cantante italiana.
Nicoletta trascorre i primi anni dell’adolescenza a Venezia con la nonna e, nel colto ambiente di casa, ha occasione di conoscere, fra gli altri, il cardinale Angelo Roncalli (il futuro Giovanni XXIII) e il poeta americano Ezra Pound. Fin da piccolissima studia danza e pianoforte, si iscrive al corso di direzione d’orchestra, ma successivamente si reca a Londra, e poi a Roma. Si appassiona al rythm’n’blues e comincia a farsi notare col nome di Guy Magenta. È al leggendario Piper Club, luogo di culto e autentico simbolo di un’epoca, che viene scoperta dal manager Alberigo Crocetta, che conia per lei lo pseudonimo Patty Pravo (“veloce come la vita dei giovani”).

Nel 1965 registra la sua prima apparizione cinematografica in Passeggiando per Subiaco, a tutt’oggi inedita, girata e prodotta da Tullio Piacentini: tra gli altri è presente il giovane Lucio Dalla con la canzone Il cielo.
Nel 1966 incide per la ARC il suo primo singolo, Ragazzo triste, (versione italiana di But you’re mine di Sonny & Cher) e per la “ragazza del Piper” è solo il primo di una lunghissima serie di successi con canzoni celeberrime a metà tra il beat e il melodico: nel 1967 Qui e là e Se perdo te; nel 1968 La bambola, 45 giri che ottiene un successo planetario diventando immediatamente il suo “marchio di fabbrica” con oltre nove milioni di copie vendute. Successivamente entrano in classifica, una dopo l’altra, anche Sentimento, Gli occhi dell’amore, Tripoli’69 (di Paolo Conte), Il paradiso (di Lucio Battisti) e Nel giardino dell’amore (Rain di José Feliciano).
Innumerevoli le partecipazioni a molte trasmissioni tv, caroselli, e film. Bionda, esile e molto bella, disinibita e portabandiera della generazione sessantottina, Patty ha un’immagine magnetica ed energetica che la farà diventare simbolo dell’emancipazione femminile. Tuttavia è di questo periodo il suo rifiuto di prender parte ad Il giardino dei Finzi Contini, film di Vittorio De Sica dal romanzo di Giorgio Bassani: il grande regista le aveva proposto addirittura il ruolo di Micol.

Per i concerti e i dischi ingaggia un gruppo inglese che si esibisce al Piper Club, i Cyan Three, e si fidanza con il batterista, Gordon Fagetter, che diventa poi il suo primo marito; il gruppo la accompagnerà fino al cambiamento di repertorio nel 1970.
Nel 1969, il produttore Lilli Greco decide di cucirle addosso un progetto particolarmente ambizioso, un LP sul cui lato A viene inciso un vero e proprio concerto di 12 minuti circa, in cui la giovane cantante spazia da un’aria all’altra col supporto di un’orchestra di 90 elementi. Concerto per Patty si rivela un vero e proprio esperimento, coraggioso e alquanto sofferto. Funge da traino la seconda facciata, dove vengono incisi alcuni 45 giri e altre cover.
Nel 1970 arriva al Festival di Sanremo con La spada nel cuore in coppia con Little Tony, vincendo il Premio della critica.
In quell’anno Patty abbandona il beat e si converte definitivamente alla melodia: esce Per te, ancora di Battisti, a settembre partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con una canzone del canadese Robert Charlebois intitolata La solitudine e alla fine dell’anno partecipa a Canzonissima con due delle sue più grandi interpretazioni: Non andare via (adattamento in italiano di Gino Paoli, del classico Ne me quitte pas di Jacques Brel) e la maestosa Tutt’al più, che entra in classifica anche in Francia. Consolida, infatti, il proprio successo oltralpe, dove realizza lo show televisivo Bravo Pravo (dal quale verrà estratto un omonimo Lp); si esibisce, inoltre, all’Olympia di Parigi, tempio sacro della musica francese.

Ad un aspetto fisico efebico e quasi lunare si contrappone una voce profonda e sensuale, dai toni cupi e particolarmente adatta al rock ma anche alle interpretazioni drammatiche della migliore musica d’autore (chansonniers francesi, ecc…), che la giovanissima cantante esegue talvolta con parti recitate, mostrando delle grandi possibilità interpretative.
Fra il 1971 e il 1972 realizza per l’etichetta Phonogram tre LP di particolare pregio in cui approfondisce la rielaborazione della grande canzone d’autore, affidandosi a personalità del calibro di Jacques Brel, Léo Ferré, di cui incide tra gli altri Col tempo, probabilmente il brano che la stessa Pravo preferisce all’interno del suo repertorio. Canta anche Guccini, Vinícius de Moraes, e ancora Battisti; incide una cover della celeberrima My way (A modo mio).
Successivamente ritorna alla sua etichetta storica, la RCA, dopo alcune incomprensioni che avevano determinato la rottura del contratto due anni prima.
Nel 1973 ottiene un clamoroso successo con il brano Pazza idea, conquistando la prima posizione in classifica sia col singolo (circa un milione di copie vendute) che con l’omonimo LP, registrato con le migliori tecniche dell’epoca messe a disposizione dalla casa discografica. Nell’album Patty include Poesia dell’allora esordiente Riccardo Cocciante e I giardini di Kensington, che prende la melodia da “Walk on the wild side” di Lou Reed, anche se il testo non ha nulla a che vedere con l’originale. Entrambi questi brani diventano suoi successi personali, mai usciti dal suo repertorio. L’album viene inciso anche in spagnolo e il singolo esce in vari paesi e altrettante lingue, a riprova del suo successo internazionale.
Nel 1974 lavora con lo stesso team di autori di Pazza idea (Maurizio Monti e Giovanni Ullu) ad un nuovo album, Mai una signora, che trainato dal boom commerciale dell’Lp precedente, riuscirà a bissarne il successo raggiungendo ancora una volta la prima posizione nella top-ten degli Lp più venduti.

Nel 1975 incide in brevissimo tempo l’Lp Incontro, che include testi di Francesco De Gregori (Mercato dei fiori), Antonello Venditti (Le tue mani su di me), e Bruno Lauzi (Roberto e l’aquilone), e parecchie cover tradotte da Sergio Bardotti, che firma l’omonima Incontro (dove la Pravo torna a recitare nella strofa). È di nuovo la regina dell’estate con uno show particolarmente coreografico in cui accenna a passi da danza, Magico incontro.
Nel 1976 realizza ai Nemo Studios di Londra l’album Tanto, con gli arrangiamenti di Vangelis (ex Aphrodite’s Child): Io ti venderei, quarto brano di Battisti nella sua produzione, viene programmato anche nelle discoteche, mentre altre due canzoni (Per te che mi apri l’universo e Per amarti d’amore) sono firmate da un giovanissimo Pino Mango, poi semplicemente Mango.
Nello stesso anno intraprende un nuovo corso musicale con l’Lp pubblicato dalla milanese Ricordi, in seguito ribattezzato Biafra (per il disegno di copertina), ma all’epoca rimasto senza titolo: certamente uno dei suoi migliori album, per arrangiamenti e scelta delle canzoni, tanto impopolare quanto all’avanguardia, tra funky e new wave. Il suo primo grande insuccesso.
Nel 1978 riprende quota grazie alla conturbante interpretazione della leggendaria Pensiero stupendo, scritta da Ivano Fossati e Oscar Prudente, che la riporta alla RCA, nonché ai vertici delle classifiche. Incide una delle sue migliori prove in assoluto, un brano rock dal titolo Miss Italia, che rimarrà inedito per diversi anni, in seguito alla censura per i forti contenuti politici. Miss Italia sarà comunque il titolo del nuovo album, da cui viene estratto il singolo Sentirti / Notti bianche: Sentirti è firmata ancora da Mango, mentre Notti bianche è una celebre cover di Bonnie Tyler.
Nel 1979 realizza a Monaco di Baviera Munich album (con la hit Autostop), un altro Lp all’avanguardia per le sonorità elettroniche e le atmosfere di derivazione punk, che ritroviamo nel nuovo look. Dell’album fa parte la controversa e dirompente Male Bello, composta dall’Ivan Cattaneo sperimentale e provocatorio d’inizio carriera.
A tanta produzione artistica fa riscontro una vita privata piuttosto tormentata, con ben cinque matrimoni: il primo con Gordon Fagetter, batterista dei Cyan Three. Nel 1972 sposa in seconde nozze l’arredatore romano Franco Baldieri, da cui divorzierà subito dopo. Si lega dunque a Riccardo Fogli dei Pooh, con cui celebrerà un terzo matrimonio-lampo, piuttosto discusso in quanto lo stesso Fogli sarebbe uscito dal gruppo a causa di questa love story (fatto, però, smentito dalla stessa Pravo nella sua autobiografia), e avrebbe rotto temporaneamente l’unione con Viola Valentino. Tutto ciò dopo almeno due relazioni sentimentali con altri due componenti di altrettanti complessi italiani: Giorgio D’Adamo dei New Trolls e Maurizio Vandelli dell’Equipe 84.
Nel 1976 sposa il musicista americano Paul Martinez, e infine sposa anche il chitarrista Jack Johnson nel 1982, risultando addirittura trigama poiché due delle nozze precedenti non erano state annullate.
Dal 1980 insiste con l’allontanamento dai media iniziato nel decennio precedente (anche a causa dei continui attacchi sul piano personale da parte di un certo tipo di stampa), dunque lascia l’Italia per un periodo di vita e di ricerca musicale negli USA, dove concepisce con l’aiuto di Paul Martinez, David Kahne e Corrado Bacchelli l’album Cerchi, pubblicato per la CBO nel 1982: la nuova Patty Pravo è lontana anni luce dalla figura severa ed enfatica del periodo francese, mentre la sua voce abbandona progressivamente il caratteristico “vibrato”.
Dopo l’esperienza americana, non particolarmente esaltante in termini di successo, suscitano un certo clamore i nudi apparsi su Le Ore nel 1983. Inoltre già negli anni precedenti Patty era comparsa nuda sulla rivista Playboy. Nel 1984 è la CGD di Caterina Caselli ad occuparsi del suo ritorno al Festival di Sanremo col brano Per una bambola, magistralmente interpretato con look di ispirazione orientale firmato da Gianni Versace e acconciatura di Marcello Casoni: una perfetta operazione di talento e immagine che le vale ancora il Premio della Critica. Nell’album Occulte persuasioni si avvale della collaborazione di Paolo Conte, nascosto dallo pseudonimo “Solingo”.
In quello stesso anno partecipa allo show di Canale 5 Premiatissima, con una stravagante interpretazione scenica e canora di alcune tra le più belle canzoni del primo Novecento.
Nel 1985 si presenta al Festivalbar con Menu, singolo dagli esiti non esaltanti.
Firma un nuovo contratto con la Virgin presentando al Festival di Sanremo 1987 la bella Pigramente signora: ma proprio durante lo svolgimento della kermesse, la cantante viene accusata di plagio poiché il suo brano risulta fin troppo simile alla canzone To the morning di Dan Fogelberg; in seguito a ciò viene annullato il contratto con la Virgin, evento che segna una battuta d’arresto in questi anni già difficili per la Pravo, alla ricerca di nuove elaborazioni artistiche che il pubblico non sempre comprende. A poco serve la pubblicazione di un nuovo, particolarissimo singolo dal titolo Contatto.
Nel 1989, ottenuto un nuovo contratto con la Fonit Cetra, pubblica dopo una lunga gestazione, l’album Oltre l’Eden…, uno dei suoi lavori migliori in assoluto (di cui però lei si dichiarò insoddisfatta), che ottiene critiche lusinghiere ma non lascia traccia in classifica.

Nel 1990 Patty Pravo avrebbe dovuto presentare il brano Donna con te al Festival di Sanremo, ma alla vigilia della manifestazione nega la sua presenza, giudicando il testo inadeguato al proprio personaggio. Il pezzo viene poi interpretato da Anna Oxa.
Nello stesso anno vince la manifestazione Una rotonda sul mare con l’evergreen Pazza idea, e incide un nuovo LP (Pazza idea eccetera eccetera) con tutti i suoi successi storici e altri brani d’autore del suo repertorio.
Allontanatasi ancora una volta dall’Italia, nel 1994 la sua originale ricerca musicale condotta in Cina ispira l’album Ideogrammi, un lavoro difficile e raffinatissimo.
Nel 1995 torna a Sanremo con I giorni dell’armonia, che in origine era una romanza di circa venti minuti: per la sua complessità non ottiene il successo sperato, ma conferma l’estrema particolarità del suo personaggio.
Nel 1997 costituisce una nuova svolta l’ennesima partecipazione al Festival di Sanremo, dove riceve il Premio della critica per l’interpretazione di …E dimmi che non vuoi morire, canzone scritta da Vasco Rossi per il testo e da Roberto Ferri e Gaetano Curreri per la musica, che sancisce il suo definitivo rilancio dopo molti anni, con semplicità e senza strafare. Segue il trionfale tour Bye Bye Patty, nonché il grande successo dell’omonimo album live (pubblicato per la sua etichetta Pensiero Stupendo e distribuito dalla Sony Music) contenente tutti i suoi maggiori successi: oltre 300.000 copie vendute.
Nel 1998 conferma il grande successo con lo straordinario album Notti, guai e libertà, firmato dai nomi migliori della musica italiana: Ivano Fossati (Angelus), Franco Battiato (Emma-Bovary), Lucio Dalla (Les etrangers), Enrico Ruggeri (Strada per un’altra città), Roberto Vecchioni e Loredana Bertè (Treno di panna), Mario Lavezzi (Per un sogno vincente), Gaetano Curreri (Una casa nuova), Alex Baroni (Sweet love), Luca Madonia (Baby blu).
Nel 2000 esce Una donna da sognare, album nato da una seconda e fortunata collaborazione con Vasco Rossi. In estate partecipa per l’ultima volta al Festivalbar col brano Una mattina d’estate, di cui viene realizzato anche il videoclip.
Nel 2002 ritorna a Sanremo con il brano L’immenso, contenuto nel nuovo Radio Station: l’album, particolarmente moderno ed eterogeneo nelle sonorità proposte, viene realizzato in Brasile.
Nel 2004 esce un altro lavoro piuttosto all’avanguardia, Nic – Unic, l’ultimo pubblicato dalla Sony e anticipato dal singolo Che uomo sei.
Nel 2006 la Pravo riceve alcuni riconoscimenti, tra cui a Venezia un premio alla carriera come “Artista che meglio ha rappresentato e rappresenta l’Italia nel mondo”, avendo calcato i più grandi palcoscenici del mondo.
Il 2 ottobre 2007 esce nelle librerie il libro Bla, bla, bla…, un’autobiografia scritta da Patty Pravo col giornalista musicale Massimo Cotto, edito da Arnoldo Mondadori Editore.

Viene pubblicato a novembre 2007 l’album Spero che ti piaccia…Pour toi…, un omaggio dell’artista veneziana alla cantante italo-francese Dalida, a vent’anni dalla sua scomparsa. Il cd raccoglie brani tratti dal repertorio di Dalida in francese, italiano e arabo, con nuovi arrangiamenti. L’album è prodotto dall’etichetta francese Kyrone Gp Music.
Nel 2008 esce nelle radio e nelle piattaforme digitali il singolo La bambola, per celebrare i quarant’anni dalla sua uscita. La nuova versione del brano, nata per gioco grazie ai musicisti durante le prove del tour, è accompagnata da un video in cui Patty Pravo omaggia Amy Winehouse attraverso il caratteristico look. Il tour estivo riscuote parecchio successo, superando i 150.000 spettatori: il 18 settembre la Pravo si esibisce anche all’Arena di Verona.

Nel 2009 partecipa al Festival di Sanremo con il brano E io verrò un giorno là, composto dal giovane Andrea Cutri. L’inedito sanremese viene inserito nel doppio album Live Arena di Verona, registrato durante l’ultima fortunata tournée.
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Fonte: wikipedia.org

​PATTY PRAVO ◾◾◾BIOGRAPHY – Non Official – Parte 3

PATTY PRAVO 

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BIOGRAPHY 

Non Official 


… parte 3 ...

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​​Gli anni SettantaIl cambiamento di repertorio: dal beat alla melodia (1970)

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Nel 1971 lascia, non senza qualche polemica, la RCA e passa alla Phonogram, etichetta con cui Patty Pravo incide tre album da lei interamente prodotti che prendono il nome di Trilogia Phonogram (o Trilogia Philips).

l primo della trilogia è Di vero in fondo (1971), da cui viene estratto il45 giri Love Story/Di vero in fondo (Love Story è ispirato all’omonimo romanzo di Erich Segal, nonché all’omonimo film). Nell’album duetta con Vinícius de Moraes (SambaPreludio), e interpreta i brani Canzone degli amanti di Jacques Brel (testo italiano di Sergio Bardotti e Duilio Del prete), E tornò la primavera di Francesco Guccini, Emozioni di Lucio Battisti e la stessa Di vero in fondo, scritta da Gino Paoli.

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Il 16 ottobre e il 20 novembre 1971 partecipa a Canzonissima rispettivamente con Non ti bastavo più e Preghiera, quest’ultima tratta dal nuovo LP 

Per aver visto un uomo piangere e soffrire Dio si trasformò in musica e poesia, secondo lavoro realizzato con la Phonogram.Il 12 dicembre 1971, poco dopo un concerto, in provincia di Lucca,una donna (precedentemente internata in un manicomio) le lancia un pesante posacenere di cristallo in viso, che la colpisce in fronte e nel mento, provocandole un trauma facciale e la rottura di tre incisivi.

Si riprende presto dall’incidente, tornando sulla scene già il 31dicembre, nello show di fine anno Cento di queste sere.

Nel 1972 pubblica l’ultimo album della trilogia, Sì… Incoerenza,affidandosi a personalità del calibro di Leo Ferrè, del quale incide Col tempo, Piccino e La solitudine. Fra le altre, l’album contiene: Per me amico mio, cover del famoso brano del duo Sonny &Cher A cowboy’s  work is never  done; 

Non so perché mi sto innamorando, versione italiana di The Way of Love (ancora di Cher); e A Modo Mio, cover di My Way di Frank Sinatra, e il cui testo italiano porta la firma della stessa Pravo, di Alberto Testa e di Andrea Lo Vecchio.Dall’album viene estratto anche un 45 giri (Io/Un po’ di più), che non ottiene successo probabilmente anche a causa di uno scarso missaggio del bellissimo brano inciso sulla facciata principale: Io di Bigazzi/Cavallaro.
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Il 2 febbraio 1972 sposa l’arredatore romano Franco Baldieri, da cui divorzierà subito dopo, e verso la fine dell’anno si lega al componente dei Pooh Riccardo Fogli.

Pazza idea e il secondo periodo RCA (19731976)

Pazza idea e il secondo periodo RCA (19731976)Successivamente ritorna alla sua etichetta storica, la RCA Italiana,dopo aver risolto alcune incomprensioni che avevano determinato la rottura due anni prima. Nell’estate 1973 ottiene un clamoro sosuccesso con il 45 giri Pazza idea, conquistando la prima posizione in classifica sia col singolo (oltre un milione di copie vendute) che con l’omonimo album (vinile e musicassetta stereo 8), registrato con le migliori tecniche dell’epoca messe a disposizione dalla casa discografica.

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https://it.m.wikipedia.org/wiki/Patty_Pravo

​PATTY PRAVO ◾◾◾BIOGRAPHY – Non Official – Parte 2

​PATTY PRAVO 



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BIOGRAPHY 

Non Official 


parte 2 ...

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IL SUCCESSO DE LA BAMBOLA LA CONSACRAZIONE –  (19681969)
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Nel 1968 pubblica La bambola, brano che non le è mai piaciuto perchéla costringeva a immedesimarsi in uno stereotipo di donnacompletamente dipendente dal suo uomo
Il 45 giri che il 4 maggio1968 raggiunge la prima posizione per nove settimane ottiene però unsuccesso planetario, diventando immediatamente il suo “marchio difabbrica” con oltre nove milioni di copie vendute (che negli anni avenire diventeranno 40 milioni, in totale, in tutto il mondo) . 

Con Labambola, Patty si esibisce al programma televisivo Canzonissima il 28settembre 1968.
In Italia, La bambola sarà il secondo 45 giri piùvenduto del 1968.[21] Successivamente entrano in classifica anche Sentimento e Tripoli 1969 (di Paolo Conte); brani con cuipartecipa alla trasmissione Canzonissima1968.

Pubblica, sempre sotto l’etichetta ARC (RCA), il suo album di debutto intitolato Patty Pravo che contiene i suoi primi successi quali La bambola, Ragazzo triste, Se perdo te e Qui e là, più altri brani già pubblicati su 45 giri e altre versioni di brani celebri (Yesterday e With a Little Help from My Friends dei Beatles). L’album è il quarto più venduto dell’anno.
Innumerevoli le partecipazioni a trasmissioni televisive, caroselli e pubblicità per il famoso marchio di gelati Algida, per cui realizza anche degli spot, nei quali si esibisce con Qui e là, Se c’è l’amore, Ci amiamo troppo, La bambola e l’inedito Vecchio mondo.

Bionda, esile e molto bella, disinibita e portabandiera della generazione sessantottina, Patty ha un’immagine magnetica ed energica che la farà diventare simbolo dell’emancipazione femminile e idolo beat.
Tuttavia è di questo periodo il suo rifiuto di prender parte ad Il giardino dei Finzi-Contini, film di Vittorio De Sica dal romanzo di Giorgio Bassani: il grande regista le aveva proposto addirittura il ruolo della protagonista; mentre intraprende il ruolo di doppiatrice in un film di Gianni Bisiach, nel ruolo di Jacqueline Kennedy.
Per i concerti e i dischi ingaggia un gruppo inglese che si esibisce al Piper Club, i Cyan Three, e si fidanza con il batterista, Gordon Angus Fagetter.
Il  Gruppo l’accompagnerà fino al 1971.

Nel 1969  esce Il paradiso , scritta da Mogol  e Lucio Battisti , ma non si trattava di un brano inedito. Era già stato pubblicato un  anno prima col titolo Il paradiso della  vita  da  Ambra Borelli (in arte La  Ragazza 77 ), passando  però  inosservato.  Subito dopo  il  gruppo britannico Amen Corner la incide  in inglese ( If  Paradise  Is Half  As  Nice successo  europeo.  Ed  è  allora che la RCA ), decretandone il  decide di rilanciare la canzone anche  in Italia, affidandola  a Patty  Pravo,  con un  nuovo arrangiamento  curato da  Piero Pintucci.

Il  produttore Lilli Greco  le  cuce addosso  un progetto  particolarmente ambizioso:  un album  sul cui lato A viene  inciso  un vero  e proprio concerto  di 12 minuti circa, in cui  la giovane cantante  spazia  da un’aria all’altra col supporto  di un’orchestra di  90 elementi. Concerto  per  Patty si rivela un vero  e proprio  esperimento. La  seconda  facciata  funge da traino,  con brani già usciti  su 45 giri quali Tripoli  1969 altri  brani,  fra  cui Un’ora  fa  di Fausto Leali  e Il paradiso  e . È  anche protagonista  di uno , speciale televisivo  curato da Antonello  Falqui, con  la partecipazione di Aldo Fabrizi Franca  Valeri presenta a Canzonissima  e Don Lurio . 
Un  nuovo 45 giri Nel  giardino  dell’amore  Nell’autunno  del  69 , che comprende  sul lato A  (con cui  accede alla seconda fase) e sul  lato  B la meno fortunata Ballerina  ballerina , che le  preclude l’accesso  alla semifinale.
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GLI ANNI SETTANTA 
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Il cambiamento di repertorio: dal beat alla melodia (1970)
Nel 1970 arriva al Festival di Sanremo con La spada nel cuore in coppia con Little Tony, classificandosi al quinto posto.
Pubblica il45 giri La spada nel cuore/Roma è una prigione e incide Per te, (di Lucio Battisti), con cui si esibisce a Canzonissima il 17 ottobre, che inserisce nel suo secondo album omonimo, poi soprannominato Cimiteria per l’immagine di copertina, disegnata da Gordon Angus Faggetter (il batterista dei Cyan Three). A settembre partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con un brano del cantante canadese Robert Charlebois intitolato La solitudine, pubblicato anche su 45 giri (Lasolitudine/1941).

Partecipa a Canzonissima 1970, alla fine dell’anno,con Non andare via (adattamento in italiano di Gino Paoli del classico Ne me quitte pas di Jacques Brel), che interpreta il 17 ottobre 1970 e che pubblica anche su 45 giri (Non andare via/Un poco di pioggia), e con Tutt’al più, con cui partecipa il 21 novembre 1970, che pubblica su 45 giri (Tutt’al più/Chissà come finirò) e che entrerà in classifica anche in Francia raggiungendo la quarta posizione.
Speciale televisivo Bravo Pravo (che sarà anche il titolo del nuovo LP),in onda alla tv francese il 31 dicembre 1970.

Partecipa, all’inizio dell’anno  successivo, alle riprese dello  sceneggiato televisivo A come  Andromeda  nel ruolo  della  protagonista (l’aliena Andromeda, un essere  sintetizzato  da un  calcolatore),  ma dopo  un mese  circa,  si ritira  dal set per  motivi mai chiariti. 

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https://it.m.wikipedia.org/wiki/Patty_Pravo

PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA – PAZZE IDEE

PATTY PRAVO 

BIOGRAFIAPAZZE IDEE 
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Divina, anticipatrice di mode, sofisticata, eccentrica, elegante, trasgressiva, imprevedibile. Ma soprattutto unica. Sempre bellissima, sempre intrigante, il volto malinconico ma ancora luminoso di Nicoletta Strambelli, poi diventata nota con il nome di Patty Pravo, non può che indurre ad una certa nostalgia. Nostalgia di un tempo aureo che non tornerà più, di una stagione indimenticabile in cui le speranze di milioni di giovani si riversavano per le strade e i tabù venivano infranti, le libertà conquistate a dura forza e i dogmi rimessi in discussione. Erano i tempi del “Piper”, il mitico locale notturno in cui si condensava la bella vita mondana di Roma, di cui Patty Pravo è stata per anni campionessa imbattibile.

Nata nella decadente e lunare Venezia il 9 aprile del 1948, trascorre un’infanzia particolarmente tranquilla. Si iscrive dapprima al Conservatorio della sua città; frequenta corsi di composizione e pianoforte. Qualche anno più tardi (sono i primi anni ’60) l’ondata della nuova musica, rock e beat che arriva dagli USA e dalla più vicina Inghilterra, la portano a lasciare Venezia per raggiungere Londra entrando così in contatto diretto con una nuova realtà.

Di ritorno dalla Gran Bretagna finisce per stabilirsi a Roma dove nel frattempo era nato il già citato “Piper”. Ed è proprio lì che tra chitarre, minigonne e capelloni, Patty Pravo diventa una star. In particolare è Alberigo Crocetta, avvocato romano, talent-scout per l’occasione e (guarda caso) fondatore del “Piper”, che intuisce le sue potenzialità. Qualche settimana dopo la giovane ragazza è negli studi della RCA dove registra il suo primo disco: “Ragazzo triste”, versione italiana di “But you’re mine” (tradotta per l’occasione dal sempiterno Gianni Boncompagni).
Il successo è travolgente, la gente impara subito ad associare il volto dolce di PAtty Pravo a quella voce personalissima e prepotente che ne fa subito un personaggio singolare, nuovo, drammatico.

La sua voce apre una vera nuova strada al rinnovamento della canzone italiana, all’introduzione nei patri confini nazionali del beat genuino, diventando così automaticamente la portavoce di migliaia di ragazze, di colpo desiderose di imitarla.
Bastano poche apparizioni in TV per confermare il successo discografico.
La riconferma arriva con le successive registrazioni: il nuovo 45 giri “Sto con te” e “Qui e là” vanno a ruba, così come qualche anno dopo (saranno già i ’70 inoltrati) “Tu mi fai girar” o “Pazza idea” (quest’ultima è forse ancora oggi la canzone che più la rappresenta).
Carica di impegni Patty Pravo partecipa a numerose serate in tutte le città d’Italia, a vari spettacoli televisivi e all’immancabile “Cantagiro”. Non mancano le proposte cinematografiche, fra cui è da annoverare una pellicola ispirata alla sua storia e al clima di quegli anni intitolato sapientemente “L’immensità (La ragazza del Piper)”.
Vi figurano anche altri eroi del tempo, come Don Backy e Caterina Caselli.

Da questo momento in poi non si contano più gli album che ha inciso con varie etichette discografiche. Donna libera e indipendente non ha mai voluto (o saputo) restare legata ad una sola casa discografica.
Dopo un breve periodo di appannamento coinciso con la fine degli anni ’80 Patty Pravo è tornata in auge nel 1990 vincendo la manifestazione canora “Una rotonda sul mare” e incidendo un nuovo disco con i suoi successi reinterpretati in chiave moderna.
Ancora vogliosa di sperimentare, nel 1994 incide a Pechino un nuovo lavoro: “Ideogrammi”, cantato in italiano, cinese, francese e con l’utilizzo di “slang” inventati, traendo ispirazioni dai dialetti locali.
Il disco purtroppo non entra nelle classifiche e nemmeno un nuovo festival di Sanremo serve a rivitalizzare le vendite dell’album.
E’ quindi di nuovo pausa per Nicoletta fino al 1997 dove ottiene un risultato esplosivo proprio al Festival di Sanremo, grazie alla splendida interpretazione della canzone “Dimmi che non vuoi morire”, firmata dal grande Vasco Rossi, e grazie al successivo album “Notte, guai e libertà” che riconquista un pubblico che non l’aveva mai davvero dimenticata.
Dopo un’ulteriore collaborazione con Vasco Rossi nell’album “Una donna da sognare”, nel 2002 torna a Sanremo con “L’immenso” e un nuovo album: “Radio station”.

Numerosi i suoi nuovi e già avviati progetti: due colonne sonore (una per un film di Roberto Faenza, l’altra per una pellicola di cui lei stessa sarà protagonista), un film autobiografico, un disco live con la Piccola Orchestra Avion Travel (che sarà registrato in un concerto a Napoli) e per finire uno show, “The fool”, a quanto pare già pronto per Rai Uno.
Il suo lavoro, uscito a fine marzo 2004, si intitola “Nic-Unic”. Il 2 ottobre 2007 esce nelle librerie il libro “Bla, bla, bla…”, autobiografia scritta con Massimo Cotto.
Viene pubblicato a novembre 2007 l’album Spero che ti piaccia…Pour toi…, un omaggio dell’artista veneziana alla cantante italo-francese Dalida a vent’anni dalla sua morte. Il cd raccoglie brani tratti dal repertorio classico di Dalida in francese, italiano e arabo, con nuovi arrangiamenti. L’album è prodotto dall’etichetta francese Kyrone Gp Music.
Nel 2008 esce il singolo “La bambola” per celebrare i quarant’anni dalla sua uscita. La nuova versione del brano, nata per gioco grazie ai musicisti durante le prove del tour, è accompagnata da un video in cui Patty Pravo omaggia Amy Winehouse attraverso il suo inconfondibile look.

Nel mese di febbraio dell’anno seguente partecipa al Festival di Sanremo 2009 con il brano “E io un giorno verrò là”, composto dal giovane Andrea Cutri. L’inedito sanremese viene inserito nel doppio album Live. Torna a Sanremo 2011 con il brano “Il vento e le rose” e nel 2016 (per la decima volta) con il brano “Cieli immensi”.
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PATTY PRAVO  ▪ E DIMMI CHE NON VUOI MORIRE ▪ Selezioni Bibliografiche 

​PRAVISSIMA 

PATTY PRAVO 

Selezioni Bibliografiche 

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E DIMMI CHE NON VUOI MORIRE (Featuring Fiorella Mannoia – Quello che le donne non dicono)

Allora, lui è sposato. Lei è l’amante. Lui la fa girar, la fa girar, la fa girar come fos… se… una… bam… bola (e per lei non è niente di nuovo). Quindi la molla al suo destino. Dopo qualche anno, come la maggior parte degli uomini, torna sul luogo del delitto, ma lei non fa troppe storie. Sì, è delusa e disillusa, emette una tipica espressione pattipravesca di elegante tedio, ma non si nega. Si offre con noncuranza, chiedendo: “Vuoi far l’amore con me?” come se domandasse “Dov’è il telecomando?”. Ha solo due desideri: 1) essere portata al mare – 2) sapere che lui non vuole morire.
Se non fosse per la musica suadente, uno sarebbe legittimato ad aggrottare la fronte nell’espressione intensamente dubbiosa che ha reso noto il piccolo protagonista del telefilm Arnold. “Che cavolo stai dicendo, Pravo?” Insomma, lui se la sta scialando alla grande, con te, la moglie e forse qualche escort; l’unica cosa che può turbarlo sono le loro richieste finanziarie, ma tra i suoi desideri, quello di morire non compare affatto… Oppure non hai notato che un attimo dopo la domanda: “Vuoi far l’amore con me” è rimasto in men che non si dica in mutande (e calzini)? Naturalmente lo stato confusionale non è imputabile alla Patty, anche se si sa che è una che non si è negata niente, neh! Il fatto è che queste canzoni su donne definitivamente deluse dagli uomini, in realtà nascono quasi tutte da penne maschili (o al limite da quella di Cristiano Malgioglio). La Vanoni, Mina, Mia Martini, Fiorella Mannoia, ci sono dovute passare tutte… Anzi, torniamo pure alla Mannoia, il cui brano più celebre, Quello che le donne non dicono (di Enrico Ruggeri), ha per sfondo una situazione assimilabile a quella di E dimmi che non vuoi morire. A casa Mannoia c’è un ultimo disperato anelito per i complimenti dei playboy che non arrivano più. Per delle rose e nuove cose nelle sere tempestose. A casa Pravo, c’è uno stanco scetticismo: “Sono tutti quanti degli eroi quando vogliono qualcosa”, mormora con una smorfia la diafana signora di mezza età, versandosi due dita di Chivas di fianco a una foto appesa al muro che la ritrae ai tempi in cui era la ragazza del Piper. E inaspettatamente, mentre la rossa, muscolare Fiorella si propone come quarantenne bambola da far girar (“cambia il vento ma noi no, non saremo stanche, neanche quando ti diremo ancora un altro sì”), la Bambola originale, la esile e bionda Patty, manifesta il proposito opposto, con un “la cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me” propositivo anche se un po’ confuso (tenete conto che gli autori sono Gaetano Curreri e Vasco Rossi. Il primo non di rado si ingarbuglia nello slancio, il secondo probabilmente si è limitato a scompaginare l’analisi logica di alcune strofe dopo aver tentato in tutti i modi di imporre, come ritornello, la vocale “Eeeeeeee!”).

DIAGNOSI FEATURING TERAPIA – E’ molto probabile che chi si distrugge per una delle due canzoni abbia un’alta opinione anche dell’altra: entrambe mettono in scena lo sfiorire femminile e la mestizia che lo accompagna. La donna-Mannoia, nonostante il vitalismo vocale del ritornello, continua a farsi trascinare dalla vita e da chiunque possa citofonare alle 23,45 al suo appartamento all’EUR per colorare le sue notti bianche. La donna-Pravo è anche lei una ex topolona che ne ha viste tante, ma non si aspetta più nulla, capisce che bisogna cambiare la vita che l’ha delusa più del babbeo in mutande (e calzini) che non la farà certo girare; quindi, che perlomeno la porti al mare… Si tratta di un’elaborazione un po’ cinica ma adulta della depressione, che chiede comunque all’amante il retrogusto del sogno (“fammi sognare, portami al mare”), consapevole che di più non avrà. L’errore comune di chi ascolta questo brano può essere quello di interpretare il tutto come una resa, uno sprofondarsi nel ruolo di zerbino in cocco che Ruggeri immagina per la donna-Mannoia. Del resto, l’intricato ritornello sul cambiamento messo giù dai due rocker emiliani per Patty è oscuro come il Lambrusco. Quindi, per contribuire a migliorare le aspettative di chi si sente vicino/a al baratro degli “anta”, suggeriamo La donna d’inverno, di un metaforico ma baldanzoso Paolo Conte. “Perché d’inverno è meglio / la donna è tutta più segreta e sola. (…) E mi domando in fondo se mentre lei splende sul sofà d’inverno, d’inverno non sia anche più intelligente”.

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 DA UNA LACRIMA SUL VISO…
COME GUARIRE I MALI DEL CUORE ATTRAVERSO L’ASCOLTO OMEOPATICO

DELLE 50 CANZONI PIU’ DEPRIMENTI DEL POP ITALIANO

Paola Maraone / Paolo Madeddu – KOWALSKI EDITORE (2006)

PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA ▪ 2012


 
PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA ▪ 2012

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Nel 2012 ci sono interessanti progetti, e traguardi, il primo dei quali la vede protagonista della Colonna Sonora del Film “Com’è bello far l’amore” di Fausto Brizzi, con l’unico brano inedito vincitore del Golden Globe premio cinematografico assegnato dalla stampa estera e a Giugno dopo un Tour Club strepitoso, arriva “La Luna” l’intrigante brano che la coppia Vasco RossiGaetano Curreri ha scritto per Patty Pravo; è un successo mediatico, il brano viene trasmesso da tutte le radio, vince il Premio Lunezia, e’ canzone della settimana dal 23 luglio ed è in rotazione il videoclip che la vede protagonista con il chitarrista Stef Burns. Nel 2013 esce un triplo cd “Meravigliosamente Patty” edito da Sony. Attualmente sta preparando un nuovo cd di inediti e dal mese di marzo 2013 è protagonista in Live con Concerti che propongono il meglio del suo repertorio. Ogni serata è sold-out. Dal 28 Agosto è protagonista anche al cinema nel film “Pazza idea (Xenia)”, dove interpreta se stessa in un cammeo, in una sceneggiatura che ruota intorno a lei e alle sue canzoni. Il film di Panos H. Koutras è stato presentato al Festival del Cinema di Cannes nella sezione “Un certain régard“. Il film ha conseguito una serie di premi.
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Raul Rizzardi RitZ’Ó 

PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA ▪ OGGI 

PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA ▪ OGGI

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Attualmente Patty ha terminato un nuovo cd di inediti scritto da grandi cantautori, a settembre uscirà il primo singolo. Nel 2016 il Cinquantennale della sua attività la vedrà protagonista di varie iniziative per la gioia dei suoi sempre più numerosi ammiratori.

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Raul Rizzardi RitZ’Ó 

PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA  ▪ Cirrcola un Video…


PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA

 Cirrcola un Video…

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L’11 dicembre esce il DVD “Circola un video su di me” Patty Pravo Live, un’operazione alquanto originale, infatti gli operatori di ripresa sono stati i suoi fans! Un DVD quindi espressione di uno sguardo collettivo puntato su Patty, dove la sua immagine si moltiplica attraverso le varie sensibilità di chi sta dietro alla telecamera. Un prodotto che vede il ribaltamento in video delle percezioni sensoriali degli ammiratori di Patty. Il 14 dicembre Patty riceve in Campidoglio il Premio per la Musica, come massima espressione dell’arte in Europa. Il 16 febbraio 2011 esce il nuovo album di inediti intitolato “Nella terra dei pinguini” anticipato dal singolo “Unisono” scritto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e dal brano “Il vento e le rose” proposto al 61° Festival di Sanremo, la canzone è presente nell’album anche nella versione duetto con Morgan. Il 2011 è terminato con un Tour di 35 date che ha visto Patty Pravo protagonista Live nei Teatri, negli spazi Estivi, e nei Club. Ovunque confermando il suo successo davanti ad un pubblico di ogni età. A Dicembre viene insignita a Parigi del Premio “The Best” per essere presente nel panorama internazionale da 45 anni e per aver interpretato le canzoni di Dalida nell’album “Spero che ti piaccia… pour toi” che uscirà in Francia in una nuova versione nel 2012.

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Cover front

Cover back



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Raul Rizzardi RitZ’Ó 

PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA  ▪ Sold Out



PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA
 

Sold Out

Poi è ancora Italia. Siamo nel 1996, Patty fa un warm up tour nei principali club italiani, tra cui il Piper di Roma. Sono sold out e standing ovation ogni sera, il pubblico è sempre con lei e con il suo entusiasmo la porta a partecipare al Festival di Sanremo con “…E dimmi che non vuoi morire”. E’ un grande successo, di pubblico, critica e premi, l’album che la contiene vende 350 mila copie e Patty mette su una tournée cantando tutte le sue canzoni più celebri (comprese quelle che non avrebbe più voluto cantare), e facendo 120 concerti in un anno. Da qui ogni momento è il presente, non ci sono più soste, ma album, canzoni belle e romantiche miste a brani rock e musicalmente innovativi, tournée in ogni parte del Mondo che vedono partecipe un pubblico sempre più eterogeneo e composto da tanti giovani. Un disco cantato in arabo e francese uscito in tutto il Mondo “Spero che ti piaccia … pour toi dove emergono le straordinarie doti vocali e interpretative di Patty. I Tour estivi 2008 – 2009 hanno visto la partecipazione di 250 mila persone in 20 location, e sold out nelle principali Arene del mare e Anfiteatri, e Arena di Verona. Protagonista una Patty Pravo più che mai animale da palcoscenico, solare, bella e in possesso di una grande voce in grado di passare indifferentemente nello stesso concerto dal pop al rock, con canzoni spesso accompagnate da standing ovation e tifo da stadio. Un amore che la premia come protagonista indiscussa della scena musicale di ieri e di oggi. Ha partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo con la canzone “E io verrò un giorno là” (brano presente sul mercato nel doppio cd “Patty Pravo Live Arena di Verona 2008”).

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Photo di Claudio Porcarelli

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Raul Rizzardi RitZ’Ó 

​PATTY PRAVO ▪ BIOGRAFIA • PAZZE IDEE 

​PATTY PRAVO 



BIOGRAFIA • PAZZE IDEE 

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Divina, anticipatrice di mode, sofisticata, eccentrica, elegante, trasgressiva, imprevedibile. Ma soprattutto unica. Sempre bellissima, sempre intrigante, il volto malinconico ma ancora luminoso di Nicoletta Strambelli, poi diventata nota con il nome di Patty Pravo, non può che indurre ad una certa nostalgia. Nostalgia di un tempo aureo che non tornerà più, di una stagione indimenticabile in cui le speranze di milioni di giovani si riversavano per le strade e i tabù venivano infranti, le libertà conquistate a dura forza e i dogmi rimessi in discussione. Erano i tempi del “Piper”, il mitico locale notturno in cui si condensava la bella vita mondana di Roma, di cui Patty Pravo è stata per anni campionessa imbattibile.
Nata nella decadente e lunare Venezia il 9 aprile del 1948, trascorre un’infanzia particolarmente tranquilla. Si iscrive dapprima al Conservatorio della sua città; frequenta corsi di composizione e pianoforte. Qualche anno più tardi (sono i primi anni ’60) l’ondata della nuova musica, rock e beat che arriva dagli USA e dalla più vicina Inghilterra, la portano a lasciare Venezia per raggiungere Londra entrando così in contatto diretto con una nuova realtà.

Di ritorno dalla Gran Bretagna finisce per stabilirsi a Roma dove nel frattempo era nato il già citato “Piper”. Ed è proprio lì che tra chitarre, minigonne e capelloni, Patty Pravo diventa una star. In particolare è Alberigo Crocetta, avvocato romano, talent-scout per l’occasione e (guarda caso) fondatore del “Piper”, che intuisce le sue potenzialità. Qualche settimana dopo la giovane ragazza è negli studi della RCA dove registra il suo primo disco: “Ragazzo triste”, versione italiana di “But you’re mine” (tradotta per l’occasione dal sempiterno Gianni Boncompagni).
Il successo è travolgente, la gente impara subito ad associare il volto dolce di PAtty Pravo a quella voce personalissima e prepotente che ne fa subito un personaggio singolare, nuovo, drammatico.
La sua voce apre una vera nuova strada al rinnovamento della canzone italiana, all’introduzione nei patri confini nazionali del beat genuino, diventando così automaticamente la portavoce di migliaia di ragazze, di colpo desiderose di imitarla.
Bastano poche apparizioni in TV per confermare il successo discografico.
La riconferma arriva con le successive registrazioni: il nuovo 45 giri “Sto con te” e “Qui e là” vanno a ruba, così come qualche anno dopo (saranno già i ’70 inoltrati) “Tu mi fai girar” o “Pazza idea” (quest’ultima è forse ancora oggi la canzone che più la rappresenta).
Carica di impegni Patty Pravo partecipa a numerose serate in tutte le città d’Italia, a vari spettacoli televisivi e all’immancabile “Cantagiro”. Non mancano le proposte cinematografiche, fra cui è da annoverare una pellicola ispirata alla sua storia e al clima di quegli anni intitolato sapientemente “L’immensità (La ragazza del Piper)”.
Vi figurano anche altri eroi del tempo, come Don Backy e Caterina Caselli.
Da questo momento in poi non si contano più gli album che ha inciso con varie etichette discografiche. Donna libera e indipendente non ha mai voluto (o saputo) restare legata ad una sola casa discografica.
Dopo un breve periodo di appannamento coinciso con la fine degli anni ’80 Patty Pravo è tornata in auge nel 1990 vincendo la manifestazione canora “Una rotonda sul mare” e incidendo un nuovo disco con i suoi successi reinterpretati in chiave moderna.
Ancora vogliosa di sperimentare, nel 1994 incide a Pechino un nuovo lavoro: “Ideogrammi”, cantato in italiano, cinese, francese e con l’utilizzo di “slang” inventati, traendo ispirazioni dai dialetti locali.
Il disco purtroppo non entra nelle classifiche e nemmeno un nuovo festival di Sanremo serve a rivitalizzare le vendite dell’album.
E’ quindi di nuovo pausa per Nicoletta fino al 1997 dove ottiene un risultato esplosivo proprio al Festival di Sanremo, grazie alla splendida interpretazione della canzone “Dimmi che non vuoi morire”, firmata dal grande Vasco Rossi, e grazie al successivo album “Notte, guai e libertà” che riconquista un pubblico che non l’aveva mai davvero dimenticata.
Dopo un’ulteriore collaborazione con Vasco Rossi nell’album “Una donna da sognare”, nel 2002 torna a Sanremo con “L’immenso” e un nuovo album: “Radio station”.
Numerosi i suoi nuovi e già avviati progetti: due colonne sonore (una per un film di Roberto Faenza, l’altra per una pellicola di cui lei stessa sarà protagonista), un film autobiografico, un disco live con la Piccola Orchestra Avion Travel (che sarà registrato in un concerto a Napoli) e per finire uno show, “The fool”, a quanto pare già pronto per Rai Uno.
Il suo lavoro, uscito a fine marzo 2004, si intitola “Nic-Unic”. Il 2 ottobre 2007 esce nelle librerie il libro “Bla, bla, bla…”, autobiografia scritta con Massimo Cotto.
Viene pubblicato a novembre 2007 l’album Spero che ti piaccia…Pour toi…, un omaggio dell’artista veneziana alla cantante italo-francese Dalida a vent’anni dalla sua morte. Il cd raccoglie brani tratti dal repertorio classico di Dalida in francese, italiano e arabo, con nuovi arrangiamenti. L’album è prodotto dall’etichetta francese Kyrone Gp Music.
Nel 2008 esce il singolo “La bambola” per celebrare i quarant’anni dalla sua uscita. La nuova versione del brano, nata per gioco grazie ai musicisti durante le prove del tour, è accompagnata da un video in cui Patty Pravo omaggia Amy Winehouse attraverso il suo inconfondibile look.
Nel mese di febbraio dell’anno seguente partecipa al Festival di Sanremo 2009 con il brano “E io un giorno verrò là”, composto dal giovane Andrea Cutri. L’inedito sanremese viene inserito nel doppio album Live. Torna a Sanremo 2011 con il brano “Il vento e le rose” e nel 2016 (per la decima volta) con il brano “Cieli immensi”.
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